•The Phantom of the Opera & Love Never Dies ~

Il Diario di Antoniette

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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 17/6/2011, 15:13




Chi salvò Erik da una vita da animale da circo? Chi regalò ad Erik la sua prima maschera? Cosa significa il carillon a forma di scimmietta?
Leggete per scoprire questo e altro sul rapporto che lega Madame Giry al misterioso Fantasma dell'Opera …

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Il Diario di Antoniette


Capitolo 1 – Antoniette
Parigi, 1838. Proprio nel secondo arrondissement di Parigi, dove la Senna scorre sotterranea, si erge in tutta la sua dorata magnificenza, l'Opera Garner, simbolo di lusso e di sfarzo, di spettacolo e di magia.
In una delle stanze del primo piano, dove ai visitatori non è concesso entrare, le ballerine chiacchieravano frivole, all'interno del loro dormitorio.
Erano tutte poco più che ragazzine, sorridenti e spensierate nei loro tutù bianchi. Chiacchieravano, ridevano, si sistemavano i capelli, nella confusione generale della fine della lezione di ballo.
Solo una di loro, in un angolo della stanza, non si univa agli scherzi, non condivideva le loro risate e si toglieva, nel suo solitario silenzio, le scarpette da ballo.
- Silenzio, per favore! Su, bambine, ascoltatemi! – irruppe la loro insegnante, madame Dupois.
Lentamente, il chiacchiericcio si affievolì e gli occhietti vispi si puntarono tutti verso quella donna alta e robusta, ritta in modo autoritario di fronte alla porta, brandendo una bacchetta di legno.
- Solo perché la lezione è finita, non v'è motivo da fare tanto chiasso! – disse severa.
Le bambine abbassarono gli occhi, non potendo sostenere lo sguardo inflessibile di quella donna.
- Scusateci, Madame Dupois … - sussurrarono in coro.
- Le prove di oggi non sono state meno disastrose del solito … - disse passeggiando tra le ballerine con le mani dietro la schiena. Nessuna di loro osava alzare lo sguardo. – Dovrete impegnarvi! L'Opera Garner non prende ballerine di seconda scelta! Voi avete un obiettivo: diventare la migliore! Perché solo la migliore diventerà Prima Ballerina! … -
A quella parola, in tutti quegli occhi brillò una luce; persino in quelli della ragazza nell'angolo, l'unica che non si era alzata, all'arrivo dell'insegnante.
- Tu, Coraline … - disse la donna sollevando con la bacchetta il mento di una bambina dai capelli biondissimi. Quella deglutì in un fremito. – Quante volte dovrò ripeterti che devi stare più ritta su quelle punte?! – la sgridò. – Mi … mi dispiace … - fece la bambina con gli occhi lucidi.
- Tutte fandonie! E visto che non vuoi imparare, per te non ci sarà nessuna esibizione domani sera! - Nessuno osò fiatare, mentre la piccola Coraline scoppiava in singhiozzi. La dimostrazione della sera seguente era stata attesa per più di un mese e tutte erano da tempo impazienti di poter ballare di fronte al pubblico dell'Opera Populaire. Doverci rinunciare era terribile!
La donna non badò minimamente alle lacrime della bambina. – E non fate quelle facce! Sapete qual è la punizione per chi non si impegna! – sgridò la donna. Ed iniziò a criticare le sue allieve una per una, seminando tristezza e sconforto nei loro cuori infantili.
Solo quando arrivò davanti a quella ragazza nell'angolo, il suo giudizio cambiò.
- Ottimo lavoro, Antoniette – fece con la stessa impassibilità – Dovreste tutti prendere esempio da lei! – fece dirigendosi verso la porta. – La cena è alle sette, siate puntuali! – fece e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
Piombò un silenzio di tomba. L'allegria che fino a pochi minuti prima aveva invaso la stanza, se n'era andata, e le ballerine ora, con il viso spento, dicevano solo lo stretto indispensabile, in un sussurro. Un paio di bambine tentavano invano di consolare Coraline, la quale si era lasciata andare in un pianto liberatorio. Tutte le altre, tra un bisbiglio e l'altro, gettavano occhiate di disprezzo e velenosa invidia verso la ragazza nell'angolo.
Antoniette non riusciva a sentire che bisbigli, tra i quali però distingueva perfettamente il suo nome, e dalle occhiate sprezzanti delle compagne, poteva intuire i loro pensieri. Non riuscendo più a sopportare quegli sguardi, afferrò la borsa con le sue cose, e lasciò la stanza, seguita da una scia di bisbigli.
Entrò nella sua stanza del dormitorio, che condivideva con la sua compagna Odette, e sbatté la porta alle sue spalle. Gettò la borsa in un angolo e si abbandonò seduta sul letto. Sin da quand'era bambina frequentava la scuola dell'Opera e si impegnava in ogni cosa, ottenendo grandi successi. Era la preferita di ogni professore ed era riuscita a conquistarsi la fiducia e la grazia persino di Madame Dupois, la più severa e pretenziosa insegnante della scuola; ed era per questo che le sue compagne la invidiavano fino ad odiarla. Inoltre, Antoniette non era dotata di un carattere solare come quello di Julie, o di un forte carisma come Rita; era molto introversa, e questo la rendeva ancora più antipatica agli sguardi delle compagne. Tuttavia, non ci teneva a stringere amicizie con loro; più le guardava, e più le considerava delle oche e non voleva averci nulla a che fare.
- Tanto non mi servono delle amiche! – si ripeté alzandosi dal letto e, preso un libro, iniziò ad esercitarsi a leggere.


Scusate, ma non ho resistito, ho dovuto postare almeno il primo capitolo XD

Edited by Chiamatemi*Uga* - 28/5/2012, 22:18
 
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BennyPhan
view post Posted on 17/6/2011, 15:40




=D ...adesso leggo e poi giudico F|

XD
 
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*Rea Uchiha*
view post Posted on 17/6/2011, 16:57




uh uga l'avevi per caso postato ne forum di esme? .-. *ricordailtitolo*
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 18/6/2011, 13:52




sì era tra le opzioni per la prossima fanfiction :)
 
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*Rea Uchiha*
view post Posted on 18/6/2011, 16:40




oddio ma perchè a me pare di averla già letta allora? °AA°
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 20/6/2011, 12:51




Perché era nel capitolo 12 di Love is blind
 
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*Rea Uchiha*
view post Posted on 20/6/2011, 13:34




ah-ah! adesso capisco! XD
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 22/6/2011, 16:59




Ma qualcuno la sta leggendo?? Esme? Mina? Ele? :cry:

Edited by Chiamatemi*Uga* - 23/6/2011, 14:05
 
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BennyPhan
view post Posted on 23/6/2011, 11:58




ma se quando ho letto ti ho perfino mandato un messaggio?! XD

...tanto poi lo sai che se anche è una idea fabulous io ho in mente il Phantom della Kay.mi disp.XD
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 23/6/2011, 13:04




Infati non ho chiesto il tuo parere Fo
 
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BennyPhan
view post Posted on 23/6/2011, 19:01




CITAZIONE
Infati non ho chiesto il tuo parere Fo

ù_ù
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 29/6/2011, 14:32




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Capitolo 2 – Racconti
Il mattino dopo lo spettacolo, tutte le ballerine si raccontavano, ancora eccitate, ogni singolo momento da loro vissute, mentre alla sbarra facevano i soliti, armoniosi esercizi.
L’unica a non perdersi in chiacchiere, in quel vociare, era Antoniette, che si teneva concentrata a contare i sollevamenti della gamba.
- Silenzio! – urlò Madame Dupois battendo con violenza i suo bastone per terra. Le ballerine si zittirono e ripresero concentrate a fare i loro esercizi.
- Ora fermatevi, ho una comunicazione per voi – ordinò la donna e attese che fossero tutte in fila davanti a lei.
- Molto bene. Come forse saprete, arriverà tra poco in città il circo …
A quella parola, gli sguardi delle ballerine s’illuminarono
- Il circo vanta di ballerini ed acrobati eccezionali ed io stessa credo che voi ballerine apprendiste potreste imparare molto da loro …
L’entusiasmo saliva sempre di più in quegli animi infantili.
- … Per questo motivo, ho deciso che sarebbe istruttivo per voi, portare a vedere di persona questi … fenomeni.
Qui l’esaltazione giunse al culmine e si sciolse in sorrisi e gridolini di gioia repressi.
- Preciso subito, per chi non fraintenda, che si tratta di una visita d’istruzione, e non di una gita in campagna. Siete pregate perciò di comportarvi dignitosamente! Chi si comporterà in maniera poco adeguata, saprà che le aspetta una severa punizione al ritorno!
Le bambine annuirono contente e si scambiarono sguardi felici.
- E ora, riprendiamo la lezione! Subito! Mettetevi in terza posizione …
Dopo qualche minuto, un’addetta alle pulizie dell’Opera, comunicò a Madame Dupois che qualcuno l’aspettava all’ingresso e l’insegnante fu costretta, suo malgrado, a lasciare le ballerine da sole. Subito si levò un dolce brusio.
- Andiamo al circo!
- Non sono mai stata al circo!
- Io sì, è bellissimo! Ci sono pure gli elefanti e le bestie feroci!
- Io ho paura delle bestie feroci!
In quel momento, una testa castana e un paio di guance coperte di lentiggini fecero capolino da una delle porte laterali.
- Ehi! Quello che fa? Ci spia? – fece Adeline indicandolo.
Vedendosi scoperto, il ragazzo si sentì come invitato ed entrò spavaldo nella sala, e allargando le braccia urlò: - Salve a tutte, mie belle! – Era un ragazzo alto, sui dodici anni. Suo padre era uno dei macchinisti dell’Opera e gli insegnava il mestiere, ma spesso e volentieri il ragazzo, annoiato, si allontanava per intrattenersi con le ballerine.
- Joseph Bouquet, non dovresti entrare in questa sala durante le nostre prove! – Gwen, sedici anni, la più vecchia tra loro, lo rimproverò portandosi le mani sui fianchi.
Il ragazzo non ne fu per niente minacciato e, con un balzo, si accomodò sul bordo del palcoscenico, infilandosi tra le labbra un gambo di fieno.
Presto tutte le ragazzine gli si radunarono intorno. Joseph Bouquet era un ragazzo molto loquace, oltre che carino d’aspetto e aveva sempre storie interessanti da raccontare.
- Joseph Bouquet, tu sei mai stato al circo? – chiese una delle più piccole.
Il ragazzo si rigirò il gambo tra le dita. – sì, da piccolo penso i miei mi ci abbiano portato.
- E com’è stato?
- Le hai viste le bestie feroci?
- Racconta! – lo pregarono le ballerine.
- Sì, le ho viste le bestie feroci – disse dopo una pausa d’effetto – ho visto leoni grandi come armadi. E uomini che entravano in una gabbia con delle tigri affamate.
Tutte le ballerine si guardavano meravigliate – E poi? Che altro?
Interessata dai suoi racconti, persino Antoniette si era fermata dal contare i suoi esercizi e ascoltava, senza darlo a vedere.
- Donne con la barba. E mangiatori di fuoco.
- Ma dicci, le ballerine com’erano? Brave? Cosa facevano?
- Ho visto una di loro portarsi i talloni sulle spalle …
Di nuovo, tutte si guardarono entusiaste.
- Ma non sono ballerine come voi … – disse ad un tratto Le Bouquet – Indossano degli strani abiti, tipici del loro Paese. E ballano su melodie che non hanno violini o flauti, ma strumenti stranieri, che non ci sono nelle nostre orchestre ...
- Wow! Vorrei proprio vedere tutte queste cose!
- Le vedrete – le rassicurò il ragazzo e si alzò come per andarsene. – Oh e, mi raccomando! Tenetevi stretta la borsetta, quando sarete lì dentro!
- Che intendi dire?
- Ma come non lo sapete? Il circo è organizzato da … zingari!
- Zingari?! – chiesero le ragazze improvvisamente spaventate.
- Parlaci degli zingari, Joseph Bouquet! – chiese Julie.
Con un balzo, il ragazzo salì in piedi sul palcoscenico, così da poterle guardare tutte dall’alto.
- Sono gente di paesi lontani. I loro abiti, i loro costumi, perfino la loro pelle è diversa dalla nostra! Conoscono la magia, girano per il mondo e ovunque si fermino, saccheggiano e rapiscono bambini!
Le ragazze, prese dal racconto, deglutivano a fatica. – Oh, ma smettila! Secondo me ci stai prendendo tutte in giro! – fece Gwen.
- E’ la verità! – sbottò Joseph – Me l’ha detto mio padre!
- … Io ho paura! E se mi rapiscono? – chiese Coraline terrorizzata
- Ti terranno con loro e ti faranno diventare come loro!
- Smettila, Joseph, ci stai spaventando!
- E non è tutto … tra loro, crescono anche dei mostri!
- Dei … dei mostri?
Qui Antoniette alzò lo sguardo, completamente rapita dal discorso.
- Dei bambini nati deformi, né uomini, né animali. Io non ne ho mai visti, ma mio papà sì e ha detto che è meglio non vederli mai!
- D’accordo, ma adesso basta, Joseph! – lo fermò Henriette. – Non vogliamo avere incubi stanotte!
- Va bene. Io vi ho solo avvertite …
Fece giusto in tempo a finire la frase, che dei passi lontani indicarono l’imminente ritorno di Madame Dupois.
- Presto, vattene, sono guai se ti trova qui! – e in men che non si dica, il ragazzo era sparito dietro le quinte.
- Bah. Non so mai se credergli o no a quel Joseph! – fece Odette spazzolandosi i capelli. Aveva dei bellissimi capelli biondi, non poteva fare a meno di notare Antoniette ogni volta, e avrebbe tanto voluto che sua figlia avesse dei capelli biondi come quelli!
- Però devo ammettere che è proprio un bel giovanotto! – continuò guardandosi allo specchio.
Odette era l’unica, tra le sue compagne, con cui Antoniette riusciva a fare delle chiacchierate pressoché amichevoli. Ma non era sua amica. Antoniette non aveva amici; né all’accademia, né fuori, e non se ne lamentava. Non le servivano amici, si diceva, stava bene da sola.
Eppure ogni tanto sentiva che qualcosa le mancava, che aveva bisogno di qualcuno. Allora prendeva un libro e iniziava a leggere, per costringersi a ignorare la cosa.


Edited by Chiamatemi*Uga* - 28/5/2012, 22:21
 
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BennyPhan
view post Posted on 29/6/2011, 15:27




OHOHOHOHOHOHOHOH =D
 
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*Rea Uchiha*
view post Posted on 7/7/2011, 15:38




finalmente ho potuto leggere in pace nel pieno dell'hakuna matata *A*
bellissimo capitolo uga *A*
 
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Chiamatemi*Uga*
view post Posted on 9/7/2011, 18:59




grazie =D
 
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55 replies since 17/6/2011, 15:13   355 views
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